Arricchimento ambientale

Arricchimento ambientale

Nelle ultime decadi è aumentata la percezione che gli animali allevati all’interno di una struttura zoologica abbiano dei bisogni psicologici oltre che materiali.

Il termine benessere comprende una condizione di buona salute mentale, fisica ed emotiva (Bekoff, 1998; Spedding, 2000; Nordenfelt, 2006). Per garantire un’adeguata qualità di vita agli animali in cattività bisogna comprendere i determinanti principali del benessere di ogni singola specie e di ogni individuo (Gosling, 2001).

L’arricchimento ambientale permette di migliorare lo stato psico-fisico degli animali in cattività e include tutte quelle attività che aumentano la complessità dell’habitat in cui questi sono ospitati, sia dal punto di vista fisico che sociale e temporale. La complessità fisica si riferisce alla varietà di stimoli strutturali, visivi, olfattivi, uditivi e gustativi mentre quella temporale si riferisce al grado di variabilità in cui questi stimoli vengono inseriti nell’ambiente. La complessità sociale è un aspetto dell’arricchimento che per alcune specie è di fondamentale importanza e richiede una cura nella scelta della dimensione e della composizione del gruppo. Gli exhibit misti, ovvero che ospitano diverse specie insieme, possono rientrare nell’arricchimento sociale sebbene i cambiamenti nella composizione delle specie possono essere causa di competizione o interazioni di dominanza (Bloosmith et al., 1988).

Negli ultimi decenni l’arricchimento ambientale si è trasformato da un’attività marginale in una valida pratica di gestione ed una produttiva area di ricerca. Esso è diventato sotto molti punti di vista lo strumento d’elezione per identificare e risolvere i problemi di benessere animale nei giardini zoologici (Shepherdson, 2010). Nel workshop tenutosi nell’aprile del 1999 ad Animal Kingdom, il Behavior Advisory Group dell’American Zoo and Aquarium Association definì l’arricchimento ambientale: “un processo per migliorare gli ambienti e le cure degli animali negli zoo, nel contesto della loro biologia comportamentale e storia naturale. L’arricchimento ambientale è un processo dinamico in cui i cambiamenti nelle strutture e nelle pratiche di gestione vengono realizzati con l’obiettivo di incrementare le scelte comportamentali disponibili per gli animali e permettere la manifestazione dei loro comportamenti specie-specifici e delle loro capacità, migliorando così il benessere. Come implica il termine, l’arricchimento comprende tipicamente l’identificazione e la conseguente aggiunta all’ambiente dello zoo di uno specifico stimolo o una caratteristica di cui l’occupante ha bisogno, ma che prima non era presente”.

Le attività di arricchimento ambientale comprendono una moltitudine di dispositivi, tecniche e pratiche innovative, creative e ingegnose, con lo scopo di fornire interazioni sociali adeguate, mantenere occupati gli animali in cattività, permettere un range più ampio e una maggiore diversità di opportunità comportamentali e creare ambienti più stimolanti (Shepherdson, 2010). Gli esempi spaziano dall’uso di strumenti per gli scimpanzé in modo da stimolare il foraging (Celli et al., 2003), all’introduzione di oggetti per la manipolazione, il gioco e l’esplorazione, fino alla stimolazione sensoriale come gli odori per i leoni (Powell, 1995). Una stimolazione sociale appropriata, sia inter- che intra- specifica, e il training con l’uomo vengono spesso descritti come arricchimento ambientale. Sono considerati arricchimento ambientale anche il rinnovamento di reparti vecchi e sterili e la costruzione di nuovi exhibit con una progettazione basata sull’obiettivo di incrementare le opportunità di espressione dei comportamenti naturali specie-specifici (Shepherdson, 2010).

La valutazione dell’efficacia delle attività di arricchimento si basa nella maggior parte dei casi sui cambiamenti comportamentali, perché sono i più semplici da osservare negli animali dei giardini zoologici e spesso rappresentano gli indicatori più sensibili di scarso benessere. A questi possono essere associati parametri fisiologici per incrementare l’attendibilità degli studi (Shepherdson, 2010). Gli obiettivi da perseguire attraverso l’arricchimento sono i seguenti (Shepherdson, 2010):

  • riduzione dei comportamenti anormali;
  • incremento della variabilità comportamentale;
  • incremento di durata o frequenza di specifici comportamenti target;
  • incremento dell’utilizzo delle aree di reparto;
  • riduzione dei valori fisiologici indicativi di stress.

 

BIBLIOGRAFIA

Bekoff M. 1998. Encyclopedia of Animal Rights and Animal Welfare. Westport: Greenwood Press.
Bloomsmith M.A., Alford P.L. and Maple T.L. 1988. Successful feeding enrichment for captive chimpanzees. American Journal of Primatology 16: 155-164.
Celli M.L., Tomonaga M., Uodono T., Teramoto M., Nagano K. 2003. Tool use task as environmental enrichment for captive chimpanzees. Applied Animal Behaviour Science, 81: 171-182.
Gosling S.D. 2001. From mice to men: What can we learn about personality from animal research? Psychological Bulletin, 127: 45-86.
Nordenfelt L. 2006. Animal and Human Health and Welfare. Wallingford: CABI.
Powell D.M. 1995. Preliminary evaluation of environmental enrichment techniques for African Lions (Panthera leo). Animal Welfare, 4: 361-370.
Shepherdson D. 2010. Principles of and research on environmental enrichment for mammals. In: Kleiman D.G., Thompson K.V., Kirk Baer C., Wild Mammals in Captivity: Principles and Techniques for Zoo Management. Chicago: Chicago University Press.
Spedding C. 2000. Animal Welfare. London: Earthscan Publications.